Il Sale o Cloruro di Sodio (NaCl) è probabilmente la più antica medicina per pesci conosciuta dall’uomo, molto utile per il trattamento di parassiti, tuttavia, non è una cura universale.
IL SALE
La maggior parte dei pesci hanno una concentrazione interna di sali dell’1,0% mentre l’acqua del rubinetto è di solito vicino alla concentrazione complessiva di sali dello 0,1%. Si verifica quindi un gradiente osmotico tra il pesce e l’acqua che lo circonda.
Questo fatto porterà l’acqua ad entrare nel pesce per riequilibrare la concentrazione dei soluti, attraverso membrane semipermeabili rappresentate dalle branchie e dall’intestino. Gli stessi sali, maggiormente concentrati nel pesce, tenderanno ad uscirne per lo stesso motivo.
Questo meccanismo è chiamato osmoregolazione e richiede una spesa di energia da parte del pesce. Quando il sale viene aggiunto alla vasca contenente il pesce il gradiente osmotico tra acqua e pesce diminuisce e con esso la spesa energetica necessaria per la sua regolazione. Questa energia risparmiata è utile al pesce per la lotta contro la malattia.
L’equilibrio osmotico di alcuni parassiti è sconvolto da concentrazioni di sale a partire da 0,3% al 0,5%. Fondamentalmente l’effetto che si ha sulla cellula del parassita riguarda un meccanismo di disidratazione. Infatti la Koi, che è provvista di un apparato renale, è in grado di regolare le sue funzioni cellulari al variare delle concentrazioni dei sali dell’acqua, mentre i parassiti essendo privi di apparato renale non riescono a controbilanciare l’effetto di equilibrio dei sali e si disidratano venendo poi a morte. Questo è l’effetto curativo nei confronti di numerosi parassiti.
La concentrazione per curare un attacco parassitario dipende quindi dalla complessità strutturale del parassita. Organismi monocellulari (protozoi, batteri, funghi) sono più facili da combattere che organismi più complessi come Argulus, Lernea o le Sanguisughe.
Nell’acqua di mare, il sodio assorbito è controbilanciato da corrispondenti quantità di ioni potassio e calcio, che sono scarsamente rappresentati in un liquido contenente, relativamente alte, concentrazioni di Cloruro di Sodio. Per questo motivo il sale esplica efficacemente il suo effetto tossico in acqua dolce rispetto all’acqua di mare, dove la compresenza di altri ioni viene sfruttata dal parassita per aggiustare il disequilibrio osmotico prodotto dal sodio.
Il sale offre un vantaggio aggiuntivo nei confronti dell’intossicazione da nitriti ed ammoniaca, come rimedio temporaneo, in quanto esso interferisce con lo scambio di ioni nitrito a livello delle branchie del pesce, mentre l’iperproduzione di muco prodotta dal sale difende la pelle del pesce dall’azione irritante dell’ammoniaca.
Per maggiori informazioni sull’argomento consultate il seguente articolo: USO DEL_SALE NEL LAGHETTO DELLE KOI
SPETTRO D’AZIONE
Costia, Chilodonella, Ichtio, Trichodina, Lernea, Argulus, Sanguisughe, malattie batteriche, malattie fungine.
DOSAGGI DEL SALE
Si possono usare diverse concentrazioni di sale a seconda della malattia da trattare e della sua gravità. Queste variano da 0,3% (3 kg di sale per 1000 litri) al 2,0% (20 kg di sale per 1000 litri).
Maggiore è la quantità di sale utilizzato, e minore dovrà essere il tempo di esposizione del pesce al medicinale.
BAGNO PROLUNGATO: indicato in infezioni lievi o come profilassi periodica. 0,3% di sale per alcune settimane.
BAGNO BREVE: indicato per malattie parassitarie, anche multiple, allo stadio intermedio. 0,6-0,8% per 1-3 settimane
BAGNO BREVISSIMO: indicato per cure individuali di pesci anche pluriparassitati, ma in consizioni generali non troppo compromesse. 2,0% per 10-30 minuti, con attenta osservazione del comportamento del pesce. Questo trattamento può essere ripetuto eventualmente a distanza di 2-3 giorni.
PRECAUZIONI D’USO E AVVERTENZE
– Non usare sale iodato o marino grezzo (per acquariologia marina).
– Introdurre il sale nella vasca in modo graduale per evitare inutili e pericolosi shock osmoregolatori alla Koi, e calarlo gradualmente alla fine della cura aggiungendo lentamente acqua pulita.
– Cure in alta concentrazione di sale (>1,0%) devono essere assistite a vista per tutta la durata del trattamento.
– Accendere la lampada UV per facilitare l’effetto germicida nei confronti di quei parassiti capaci di movimento autonomo._- Togliere le piante per concentrazioni oltre lo 0,2-0,3% Concentrazioni maggiori sono relativamente pericolose per le piante se queste si trovano in riposo vegetativo (inverno). Vedi articolo TEST DI TOLLERANZA AL_SALE DELLE PIANTE DI LAGHETTO.
– Ossigenare abbondantemente la vasca di cura soprattutto se le temperature dell’acqua sono tardo-primaverili o estive (l’aggiunta di basse dosi di Blu di Metilene può in questo caso facilitare gli scambi di ossigeno).
– Antiparassitari o antibiotici possono essere necessari in concomitanza con i trattamenti di sale.