Rimozione Hi secondario

La rimozione Hi o in generale l’effettuazione di modifiche estetiche alle Koi è oggetto di molte discussioni e non tutti sono d’accordo con questa pratica.

La pratica è comunque esercitata in tutto il mondo nelle “confraternite” delle Koi e, più in particolare, da alcuni degli allevatori più importanti in Giappone.

Per l’hobbista rimane, ovviamente, una scelta personale. Senza immediatamente gridare al maltrattamento o a indignarsi per la pratica proviamo a comprendere, con onestà intellettuale, su quali fondamenta si basa questa attività ponendoci subito alcune domande.

1) Delle Tosai che un hobbista ha accuratamente selezionato, quante manterranno gli attributi specifici che hanno portato alla loro selezione?

2) La nostra Koi “peggiorata”, che è stata così amorevolmente allevata e curata nel tempo, può essere a cuor leggero scartata dal laghetto (perchè data a qualcun altro o liberata in natura) quando vi sono sicuramente buone probabilità che i successivi pesci selezionati potranno anche loro sviluppare qualche altro difetto, magari più serio?

3) Siccome è anche noto che nessuna Koi è perfetta, quante volte l’hobbista dovrebbe selezionare un pesce per poi sbarazzarsi di esso?

Provate a pensarci, in modo sincero, ed a trarre qualche conclusione.

La mia è questa: le Koi sono allevate e mantenute per la loro presenza impressionante, per la loro bellezza e per la grazia che esse esprimono. Ogni volta che una singola, irritante, caratteristica negativa si sviluppa su una Koi, gran parte della gioia di tenere un tale pesce scomparirà.

Ho quindi recensito questo articolo per quei koi keeper che possono essere interessati a rimuovere piccole anomalie al fine di mantenere nello stato desiderato un animale molto amato. In questo articolo è trattato un procedimento di rimozione Hi secondario, anche conosciuto come “Tobi Hi”, ma in linea di principio vale lo stesso metodo per eventuali Shimi. Non è un processo difficile, ma tale procedura richiede la conoscenza dell’anatomia di un pesce ed una ragionevole abilità manuale.

Procedura di rimozione Hi chirurgica

Questa Matsunosuke Sanke ha sviluppato un Hi secondario all’età di 18 mesi circa. Inizialmente si ipotizzava la sua evoluzione in un modello Kanoko ma, giunta oramai a 30 mesi di vita, era ovvio come le macchie Hi non potessero svilupparsi ulteriormente, rendendo quindi la Koi, di fatto, solo un brutto caso di Hi secondario.

Come si vede dalle foto l’Hi si è sviluppato principalmente sulla spalla destra con qualche scaglia scolorita anche a sinistra della zona dorsale.

rimozione hi

A ben vedere, è evidente come lo sviluppo delle piastre Hi primarie e del Sumi sia stato soddisfacente e come la Sanke mostri una buona qualità della pelle e dello Shiroji.

Alla luce di quanto sopra detto il suo proprietario, pur non essendo un pesce da Koi Show ma probabilmente per implicazioni sentimentali di apprezzamento, ha deciso per la rimozione Hi secondario.

Queste sono le operazioni eseguite durante tale procedura.

La Sanke viene prima sottoposta ad anestesia con il dosaggio appropriato di MS222, poi spostata in una piccola ciotola “operativa” e collocato sopra una piattaforma gomma circondato da pochi litri di acqua che contenevano il dosaggio inferiore di anestetico per mantenerlo profondamente sedato.

Ricordate che durante tutto il processo deve essere mantenuta una situazione igienica assoluta in quanto la prima linea di difesa contro gli agenti patogeni, vale a dire la cuticola, le squame e la pelle sarà violata e se le condizioni igieniche sono compromesse nel corso del procedimento l’infezione conseguente potrebbe rovinare il pesce in misura maggiore del difetto estetico che vogliamo correggere se non addirittura ucciderlo.

Poichè sappiamo che nel corso della procedura (abbastanza invasiva) causeremo danni ai vari strati epidermici il punto di partenza è quello di somministrare con una una iniezione intramuscolare o intraperitoneale un antibiotico ad ampio spettro. Vedi articolo : Iniezione: come eseguirla correttamente in una Koi

Un rapido test è quindi condotto per determinare esattamente il punto dove l’Hi è inserito.

Ricordiamo l’anatomia delle Koi.

Le scaglie del pesce sono inserite in tasche presenti nel derma ed emergono dal tessuto connettivo. La pelle di un pesce è pisa in due strati, l’epidermide (esterno) e strato del derma. L’epidermide è costituito da cellule epiteliali, disposte una sopra l’altra.

Inter-spaziati tra le cellule epiteliali vi sono inoltre cellule che producono le secrezioni di muco che formano il rivestimento protettivo che noi sappiamo essere molto importante.

Nel disegno in basso, la posizione del pigmento è indicata in arancione. rimozione hi

Nella maggior parte dei casi di Hi secondario il pigmento è contenuto nei bordi esterni della tasca e può essere facilmente rimosso con uno strumento tagliente.

Nel nostro caso abbiamo prima cercato di raschiare fuori il pigmento ma, purtroppo, tale pigmento non era contenuto solo nei bordi esterni della scaglia ma era visibile anche all’interno e sotto la scaglia, nel derma.

E’ evidente che in queste condizioni la procedura sarebbe stata più invasiva del previsto.

Le due foto seguenti mostrano chiaramente le risultante della rimozione delle scaglie ed il pigmento Hi che rimane nel derma quando esse vengono rimosse.rimozione hi

Dopo che le scaglie sono state rimosse rimuoviamo il pigmento Hi che rimane contenuto nella membrana viscida che contiene anche le cellule epiteliali.

Si può notare come l’Hi sia inserito molto più in profondità di quanto originariamente previsto e quindi il lavoro sul pesce deve ora continuare rapidamente.

La tempistica è importante, per questo è richiesta manualità, e ben presto l’impianto rosso è completamente rimosso, fatta eccezione per tre scaglie vicino alla zona dorsale.

Quando tutto il pigmento Hi è stato rimosso, l’area interessata è sigillata con propoli.

Il pesce viene girato per rimuovere lo stesso tipo di problema sulla parte sinistra della zona dorsale seguendo la stessa procedura.

Anche in questo caso la ferita è sigillata con un prodotto a base di propoli.

Terminate le operazioni di chirurgia estetica la Koi viene rilasciata in una vasca di quarantena che contiene 5 grammi di Virkon S per 1000 litri al fine di mantenere bassa la carica batterica totale.

Risultato finale

Questo è il risultato a quasi 3 mesi dall’operazione.

La fotografia mostra chiaramente la rigenerazione delle scaglie. Esse sono ancora un pò più sottili delle scaglie originali circostanti e non sono ancora delle stesse dimensioni di quelle che non sono state rimosse, ma nel tempo si rigenereranno completamente.

Fortunatamente l’Hi non è tornato.rimozione hi

Ricordate, ci sono alcuni rischi coinvolti in questa procedura. Se la radice di una tasca è danneggiata, la scaglia ricresce in modo distorto.

Ma in questa Sanke (ora è 63 centimetri) tutto è andato per il meglio e per il suo proprietario ne è valsa la pena!

Altro video di chirurgia estetica

traduzione articolo pubblicato su Case Study – Koi4u – South Africa

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