Raschiato cutaneo e biopsia per l’analisi microscopica

Con il raschiato cutaneo ed un esame microscopico è possibile determinare la causa fonte di stress per il pesce onde evitare di agire con trattamenti non adeguati che possono portate anche alla morte dell’animale.

Quando nelle Koi si osserva un comportamento diverso dal normale, molto probabilmente ci si trova di fronte ad una parassitosi o ad una cattiva qualità dell’acqua. La prima operazione da compiersi è sicuramente l’analisi dell’acqua del laghetto, ciò serve a determinare la conformità di tutti i suoi parametri entro i livelli massimi accettabili. Questi semplici test ci aiutano ad escludere che sia la qualità dell’acqua il fattore scatenante del comportamento insolito delle nostre Koi.

Se la qualità dell’acqua è idonea, lo step successivo è l’indagine parassitologica sul nostro animale.  Protozoi, brevi cenni di presentazione

Alcuni parassiti dei pesci sono identificabili per via macroscopica (visibili ad occhio nudo come ad esempio, alcuni crostacei e nematodi) ma, purtroppo, nella maggior parte dei casi i parassiti nocivi alle Koi sono invisibili ad occhio nudo e quindi, per la loro identificazione, è necessario effettuare dei raschiati cutanei da osservare al microscopio.

Lo scopo di effettuare un raschiato della cute è quello di ottenere un campione di muco dalla cuticola di una Koi al fine di accertare al microscopio una significativa presenza di parassiti. raschiato

Normalmente i parassiti possono essere presenti sul pesce in numero ridotto senza causare grave danno ma quando la Koi è sottoposta a stress, la sua naturale difesa immunitaria contro gli agenti esterni decresce e l’infestazione può diventare problematica.

I 10 comportamenti tipici delle Koi che suggeriscono l’effettuazione di un raschiato cutaneo:

1 ) Nuoto a scatti o sfregamento contro le pareti del pond: se la Koi è disturbata da parassiti la vedrete nuotare a flash o con scatti improvvisi. Molte volte sembra che stia cercando di liberarsi da un agente irritante, talora anche scuotendo la testa (ad esempio, parassiti branchiali).

2) Perdita di appetito: quando una Koi rifiuta improvvisamente di mangiare potete essere sicuri che avete qualcosa da fare. Una perdita di appetito o letargia possono essere un segnale di parassitosi interna o esterna.

3) Sospensione in acqua: una Koi è normalmente immobile durante il riposo ma se essa appare ‘appendersi’ nell’acqua, con la testa leggermente rivolta verso l’alto o verso il basso, potrebbe essere infestata da parassiti.

4) Insolita attività branchiale: gli opercoli branchiali di un koi si muovono in maniera ritmica e costante durante la normale respirazione. Tuttavia, sele branchie vengono danneggiate o infestate da parassiti è possibile notare movimenti accelerati degli opercoli, indicativi di una stato di carenza di ossigeno dovuta all’iperplasia delle branchie, associata spesso ad abbondante produzione di muco, in quanto sottoposte ad uno stimolo irritativo.

5) Pinne richiuse: quando una Koi mantiene le pinne pettorali e dorsali richiuse, vicine al corpo, spesso siamo di fronte ad una parassitosi.

6) Isolamento: le Koi sono generalmente animali sociali, se notate uno o più dei vostri animali che si isola o che sembra disinteressato al movimento di gruppo dovete sospettare un’infestazione parassitaria.

7) Occhi velati, macchie cutanee, ulcere o lesioni: questi sono tutti segni di danni che possono essere causati dall’attività parassitaria o da infezioni batteriche o fungine secondarie che si sono sviluppate sulle microlesioni causate dai parassiti. Alcuni parassiti si incistano sotto la cute causando evidenti macchie o piccole neoformazioni.

8) Stazionamento in aree ad alta concentrazione di ossigeno: i parassiti possono causare danni ai delicati tessuti branchiali delle Koi (iperplasia) portando i filamenti branchiali a fondersi tra loro e non essere più in grado di permettere lo scambio di ossigeno tra l’acqua e il flusso sanguigno. L’animale cercherà quindi aree a maggiore concentrazione di ossigeno come le cascate o aree vicino ad una pietra porosa.

9) Koi ferma sul fondo del pond: spesso le Koi infestate da parassiti si osservano ferme sul fondo del laghetto. Se stimolate possono scattare e spostarsi per poi riprendere la loro posizione di riposo sul fondo. Questo comportamento deve essere molto allarmante per il Koi Keeper.

10) Arrossamento della pelle: la pelle e/o le pinne di una Koi possono diventare rosse ed irritate in corso di una parassitosi. I parassiti sono infatti spesso dotati di piccoli uncini e ventose per rimanere adesi alla cute del pesce e nutrirsi del sangue o dei tessuti.

Raschiato cutaneo

L’esecuzione del prelievo di muco può essere un compito scoraggiante all’inizio. Infatti, solo la pratica consente all’esaminatore di ottenere raschiati cutanei di qualità nonché precise identificazioni del parassita con il microscopio.

Con il tempo però, si otiene sempre maggior fiducia nella gestione della Koi diventando sempre più abile a raccogliere ed elaborare i campioni per l’esame microscopico. raschiato cutaneo

Cose serve per eseguire raschiati cutanei di successo:

Vasca di ispezione Koi
Rete a Calza
Sedativo
Guanti
Raschiatore (per esempio un bisturi a cui è stato tolto il filo della lama)
Vetrini Sterili
Porta vetrini Sterili
Microscopio
Carta e penna
Una tazza di acqua del pond ed un contagocce

La prima, importante, operazione prima di iniziare il prelievo è programmare quanti raschiati si devono effettuare e in quali zone.

Su un foglio di carta etichettare il vetrino corrispondente alla posizione raschiata: fianco sinistro, di fianco alla coda, branchia destra, ecc. ecc.  Il foglio di carta permetterà così di tenere i vetrini organizzati e la possibilità di prendere appunti sia prima che durante la raccolta del campione e l’esame.

Le zone di prelievo consigliate sulle Koi sono le seguenti:

Fiancoil posto più facile per ottenere un campione di muco rispettabile è dal fianco della Koi. Iniziare dalla zona dietro l’opercolo trascinando il vetrino verso la coda; si dovrebbe accumulare abbondante muco per l’esame.
 Caudale la regione caudale è la seconda area più semplice su cui eseguire raschiati cutanei. Iniziare il trascinamento del vetrino da metà del corpo della Koi, sotto la linea laterale, e raschiare fino a metà coda.
 Opercolo branchiale il raschiato preso sull’opercolo che ricopre le branchie e su una pinna pettorale è molto efficace per la ricerca di parassiti, in particolare trematodi. Posizionare il bordo di un vetrino sull’opercolo e raschiare verso il basso e sulla pinna pettorale.
 Area ventrale faringea quest’area è di solito ricca di parassitari e sarà necessario girare la Koi sulla schiena per ottenere un raschiato molto delicato partendo dal labbro inferiore fino alla giunzione della pinna pettorale.
Ferita o Ulcerase la vostra Koi ha una lesione o un’ulcera potrete trovare qui numerosi parassiti. Raschiare l’intera area intorno alla lesione per avere un quadro preciso della portata dell’infestazione parassitaria.

Procedura preliminare al prelievo:

Riempire la vasca di ispezione con acqua del laghetto solo ad una profondità sufficiente a coprire il pesce ed, utilizzando una rete a calza, porre con attenzione la Koi nella vasca.

Quando si maneggiano le Koi si dovrebbe cercare di mantenere la calma e mantenere un ambiente tranquillo, è sempre meglio perciò sedare l’animale. raschiato cutaneo

Si può tenere il pesce con una mano ed eseguire il raschiato con l’altra cercando di non toccare le zone identificate come luoghi su cui raschiare. raschiato cutaneo

Non avvolgere la Koi in un asciugamano o altro telo per controllarla, ciò causerebbe l’eliminazione dalla cuticola (muco) e i parassiti si potrebbero staccare.

Ricordate che è una buona norma consentire alla Koi una pausa e darle la possibilità di respirare tra un raschiato e l’altro, rilasciando momentaneamente il pesce e generando il minor stress possibile.

Prelievo:

Tenere il pesce contro il lato della vasca con il fianco fuori dall’acqua.

Il raschiato, se non si ha a disposizione un raschiatore, può essere effettuato direttamente con il vetrino tenendo un angolo di 45° e, premendo leggermente verso il corpo sul pesce, trascinare il vetrino lungo il fianco dell’animale, da dopo l’opercolo fino alla coda.

raschiato cutaneo
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Applicando una leggera pressione si dovrebbe essere in grado di raschiare il muco dalla pelle. Ne serve solo una piccola quantità.

Se l’operazione è stata fatta con cura avrete ottenuto sul vetrino muco chiaro o leggermente opaco.

Attenzione !!! Il raschiamento è sempre nella direzione dal capo verso la coda, mai andare nel verso contrario alle scaglie, in quanto si potrebbero causare delle lesioni.

Una volta messo il campione da analizzare sul vetrino, con il contagocce si mette una goccia di acqua di laghetto sulla parte superiore del muco e, delicatamente, si fa scivolare sopra il vetrino coprioggetti.

Questa copertura consentirà al muco di diffondersi sul vetrino in maniera omogenea rendendolo idoneo alla visualizzazione al microscopio.

Porre il vetrino sulla carta opportunamente etichettato e tenerlo lontano dalla luce diretta del sole. E’ possibile così raccogliere più campioni. Per ottenere migliori risultati, i campioni devono essere esaminati entro 30-60 minuti dalla raccolta.

Raschiato e Biopsia Branchiale

Prendere un campione di branchie da una Koi è un po’ più complicato. Al pesce, in realtà, non piace che gli venga sollevato l’opercolo, tantomeno posto un oggetto sotto di esso.

È molto probabile quindi che ci sia bisogno di una seconda serie di mani per aiutarci nel prelievo di campioni branchiali.

Questa operazione è anche l’occasione per dare una buona occhiata alle branchie ed ispezionarle visivamente per rilevare danni ai tessuti.

E’ consigliabile prendere nota di tutto ciò che ci appare insolito, come striature rosa pallido o aree di discolorazione rispetto al normale colore rosso del tessuto branchiale, bordi dei filamenti bianchi o sfilacciati, abbondante muco, coaguli di sangue sui filamenti branchiali.

Tutte queste condizioni sono la prova di un danno branchiali causato da attività parassita o da ustioni chimiche.

Utilizzando un vetrino coprioggetto

Anche in questo caso, si tiene il pesce contro il lato della vasca di ispezione ma, al contrario di prima, per ottenere il campione, non si utilizza il bordo di un vetrino ma useremo il vetrino coprioggetto di plastica sterile, recuperando il muco per leggerissimo raschiamento sui filamenti branchiali.

Lavorando precisi ma in fretta, sollevare l’opercolo e pulire delicatamente il filamento branchiale con un angolo del vetrino, quindi rilasciare il pesce.

Il tessuto preso sarà rosa o rosso piuttosto che muco chiaro. raschiato cutaneo raschiato cutaneo

Non allarmatevi se, seguendo questa procedura, si ottiene un po’ di sangue con il campione o se il pesce sanguina leggermente dalla branchia. raschiato cutaneo

Una volta preso il campione posizionare il vetrino coprioggetto con il lato del campione verso il basso su un vetrino pulito. Ora è possibile studiare il tessuto sotto un microscopio o continuare a prendere più campioni.

Utilizzando una forbice chirurgica

Un’altra tecnica di prelievo è mediante una piccola forbice chirurgica con cui si taglia una piccolissima porzione di tessuto branchiale trasferendo il campione così ottenuto sul vetrino per l’analisi al microscopio.

ATTENZIONE !!! Questa tecnica è molto invasiva ed è da compiersi solo da veterinari o ittiopatologi con esperienza. Non improvvisiamoci chirurghi mi raccomando.

Terminiamo con alcuni video esplicativi della metodologia di prelievo

 

 

 

letteratura e spunto: Koi Health and Disease”  –  Erik L. Johnson, DVM  ;  Advanced Koi Care”  –  Nicholas Saint-Erne ;  Koi Health.info

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