Pattern: quanto è influente sulla valutazione di una Koi?

Si sente spesso dire che il modello (in inglese, pattern) sia il criterio meno significativo nella valutazione della qualità di una koi. Inoltre, viene frequentemente ribadito che i giudici seguono delle “regole comunemente accettate”, in base alle quali la struttura del corpo (forma, peso e struttura) è l’aspetto più importante di una koi, seguito dalla qualità della pelle (profondità e brillantezza del colore), con il pattern considerato come l’ultimo fattore da valutare.

Tuttavia, ritengo che questa sia una grossolana sottovalutazione dell’importanza del modello. In questo articolo, cercherò di spiegare perché non sono d’accordo con tale posizione, partendo da un dato inconfutabile: ogni koi è unica, e non ne esistono due con lo stesso pattern esattamente identico. Questo è uno degli aspetti che rende le Nishikigoi così affascinanti.

L’importanza del pattern nelle Kohaku

Prendiamo ad esempio le Kohaku, una delle varietà più iconiche di koi. Sin dalle prime selezioni, il pattern gioca un ruolo cruciale nella scelta degli avannotti. Quando si esaminano gli avannotti di Kohaku, uno dei primi criteri di valutazione, oltre all’assenza di deformità, è proprio il modello. Anche quando sono lunghi solo 15 millimetri, molti degli elementi che compongono il pattern sono già visibili e servono a determinare quali avannotti saranno mantenuti e quali verranno scartati.

È importante specificare che i criteri che seguono sono applicati principalmente da allevatori rinomati che producono koi di alta qualità, e non alle koi allevate per il mercato di massa o di bassa qualità. In quest’ultimo caso, le koi devono essere semplicemente bianche e rosse, senza una particolare attenzione al disegno o alla struttura del pattern.

Il pattern come elemento distintivo

La particolarità del pattern è che, a differenza della struttura del corpo o della qualità della pelle, è unico per ogni esemplare di koi. Mentre il corpo e la pelle possono essere valutati secondo standard oggettivi, il modello aggiunge un elemento soggettivo, un vero e proprio tratto distintivo che rende una koi speciale e diversa da tutte le altre.

Il modello può creare un equilibrio visivo, armonizzare i colori e aggiungere dinamismo alla presenza della koi nel laghetto. Anche se alcuni potrebbero considerare il pattern come un criterio secondario, esso gioca un ruolo fondamentale nel conferire personalità e unicità alla koi, rendendola memorabile e distintiva agli occhi di chi la osserva.

In conclusione, sottovalutare l’importanza del modello significa trascurare una delle caratteristiche più affascinanti delle koi: la loro unicità. Il pattern non è solo un dettaglio decorativo, ma un elemento fondamentale che può fare la differenza tra una koi ordinaria e una straordinaria.

Esempi di pattern

Le immagini qui sotto mostrano quindi esempi di Pattern di Kohaku che, in base alla mia esperienza, saranno tutti scartati nella fase iniziale, ovvero entro i primi 4 mesi, dai Maestri Gosanke.

1° esempio
pattern

Questo primo esempio sarebbe forse sopravvissuto ad un paio di selezioni, ma entro un paio di mesi questo Koi sarebbe probabilmente scartata per scarsità di disegn.

Il modello è troppo allentato con eccessiva distanza tra le due zone di colore.

2° esempio

Una Koi come questa è tutt’ora allevata alla Momotaro Koi Farm, quale animale domestico di Maeda san; questo perchè viene conservato il valore di novità del suo unico mezzo pattern.

Nessuna altra con questo modello ha però la stessa speranza……

3° esempio

Non importa quanto sia bello il disegno sul corpo dalla testa in giù. Questa Kohaku sarebbe stata scartata quasi immediatamente a causa del suo modello detto Bozu (testa calva)

4° esempio
Non appena diventato evidente che il modello non e’ presente sulla sinistra di questa Koi, essa sarebbe scartata per lo sbilanciamento eccessivo di un solo lato colorato.
 5° esempio
 Le Koi con questo tipo di disegno detto Menkaburi, sono respinte sin nella fase iniziale causa la copertura completa della testa quasi fosse un “cappuccio”. Se però alcuni punti di bianco sono visibili sulla testa, intorno all’occhio o al naso…… allora può passare la selezione.
 6° esempio
 Un Ippon Hi consecutivo, senza tagli nel rosso, sarà sempre scartato. E ciò anche in presenza di una sottile e poco marcata divisione perchè, comunque, essa non garantirebbe un bel distacco del disegno nella koi adulta.
Gli allevatori sono alla ricerca di un modello distinguibile.

Alla fine di tutto quanto sopra detto, si può evidenziare come il disegno in sé sia molto importante per un allevatore già nelle primissime selezioni. Tutti gli allevatori più rinomati scartano Koi con pattern come quelli evidenziati sopra dalla categoria delle “ tategoi ”. Logicamente queste koi vengono scartate dalla prima categoria restando comunque buone per categorie secondarie di minor pregio.

Le migliori nel pattern, che passano indenni le selezioni primarie, andranno poi incontro ad ulteriori sfide legate alla forma del corpo ed alla qualità della loro pelle. Dal momento della prima selezione passeranno circa sei mesi per arrivare al momento di inserire le koi nel mud pond. A questo punto avverrà un ulteriore selezione e quelle che non mostreranno tutti i migliori punti di pregio verranno scartate ulteriormente e definite come ” tateshita ” cioè koi di minor pregio, vendute ad un prezzo più basso di quelle della primissima scelta.

Il Pattern in definitiva, in una Kohaku di pregio, può essere suddiviso in tre gruppi:

– Tradizionale standard

– Tradizionale standard con un “tocco unico”

– Con un disegno veramente unico

 

Vediamone gli esempi:

Tradizionale standard: In questa categoria troviamo tutte le koi con disegni a macchie tradizionali: Nidan, Sandan, Yondan cioè due, tre o quattro macchie. Ciascuna di queste varia poi a sua volta nella qualità a seconda della rotondità delle macchie e dalla distanza tra l’una e l’altra.

Il disegno a lato è un classico esempio di queste koi.

 

 

 

Tradizionale standard con un “tocco unico”. La koi qui a lato è un esempio di koi di questa categoria: una koi con tre macchie distinte come la precedente ma con l’aggiunta di una zona definita ”maruten” sopra la testa, e una zona di bianco nella seconda macchia che crea un bel bilanciamento con il resto del disegno.

 

 

ll “ Sandan ” pattern ovvero il disegno a tre macchie distinte. Esso viene definito da molti il disegno standard a tutti gli effetti e il più desiderabile dagli appassionati.

Il perchè di questo è presto detto: i giapponesi amano raggruppare tutto in gruppi di tre, il numero perfetto. Questo numero lo si può trovare spesso nelle realizzazioni floreali, nelle pietre e negli altri elementi dei giardini e anche nelle composizioni di piante bonsai.

In conclusione se ci si chiede quale koi acquistare nella scelta del pattern, la risposta resta comunque, la koi che più piace a noi.

Se non si hanno aspettative riguardanti i concorsi di bellezza ci si dovrebbe affidare ai propri gusti e scegliere una Koi con un disegno particolare con un tocco di unicità per noi e che non ci stancherà mai negli anni a differenza magari di un disegno più classico che può anche venir definito per certi aspetti un pò ”noioso”.

 

 

Articolo tratto e tradotto da  “The Importance of Pattern” by Mark Gardner “Niigata-Nishikigoi.com”

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