inaspettato pericolo dalle piante del giardino

Inaspettato pericolo dalle piante del giardino

Il pericolo inaspettato

Quando piantiamo il nostro giardino, dobbiamo prestare particolare attenzione a conciliare la scelta delle piante con la sicurezza delle nostre koi, evitando di introdurre specie potenzialmente velenose che potrebbero finire alla loro portata. Un laghetto ornamentale, infatti, non è solo una decorazione, ma spesso viene allestito con l’intento di integrarsi armoniosamente nell’ambiente circostante, che può essere il nostro giardino privato. In questo contesto, le piante svolgono un ruolo essenziale, contribuendo a creare un aspetto più naturale e a offrire rifugio e ombra per i pesci, ma la loro scelta deve essere effettuata con cura.

I giardini moderni sono arricchiti da un’ampia varietà di piante ornamentali provenienti da ogni angolo del mondo. Queste piante ci attraggono per la loro forma, le loro dimensioni o i loro fiori dai colori vivaci. Tuttavia, spesso sappiamo molto poco su di esse, non solo riguardo le loro esigenze di crescita, ma anche sulla loro eventuale tossicità per la fauna che vive intorno a noi, inclusi i pesci koi.

Mentre noi non penseremmo mai di assaggiare le piante che curiamo con tanta dedizione nel nostro giardino, questo non è necessariamente vero per i pesci del laghetto. Le koi, in particolare, sono curiose e potrebbero venire in contatto con parti di piante che, a causa del vento o dell’azione degli animali, finiscono nell’acqua. Foglie, fiori e frutti possono accidentalmente cadere nel laghetto, mettendo a rischio la salute dei pesci. Per questo motivo, è fondamentale essere consapevoli delle piante che possono rappresentare un pericolo per la vita delle koi.

Esiste un lungo elenco di piante considerate pericolose per i pesci, e la conoscenza di queste piante può fare la differenza tra un laghetto sano e un tragico errore. Alcune di queste piante hanno tossicità accertate attraverso esperimenti e studi, mentre per altre si basa su una plausibile correlazione tra la loro tossicità per altre specie animali e quella per i pesci. Tuttavia, anche l’assenza di una pianta in questo elenco non deve essere considerata una garanzia di sicurezza assoluta, poiché la ricerca in questo campo è ancora in corso.

Alcune delle piante comunemente trovate nei giardini privati e che possono essere pericolose per le koi includono, ad esempio, la digitale (Digitalis purpurea), l’oleandro (Nerium oleander) e il rododendro (Rhododendron spp.). Queste piante, sebbene molto decorative, contengono sostanze chimiche tossiche che possono essere letali per i pesci se ingerite, anche in piccole quantità. Altri esempi di piante tossiche sono il mughetto (Convallaria majalis), l’aconito (Aconitum napellus) e la cicuta (Conium maculatum), tutte conosciute per le loro potenti proprietà velenose.

La digitale, per esempio, contiene glicosidi cardiaci che possono interferire con il ritmo cardiaco dei pesci, causando gravi problemi. L’oleandro è noto per essere altamente tossico per numerosi animali, inclusi i pesci, e persino una piccola quantità di foglie cadute nel laghetto potrebbe risultare fatale. Il rododendro, sebbene molto apprezzato per i suoi fiori, contiene sostanze tossiche che possono avere effetti devastanti sulla fauna acquatica.

Non tutte le piante potenzialmente pericolose sono così conosciute. Alcune piante acquatiche o semi-acquatiche, come il giacinto d’acqua (Eichhornia crassipes), possono essere considerate invasive e dannose per l’ecosistema del laghetto, poiché soffocano l’ossigeno presente nell’acqua, riducendo la sua qualità e mettendo a rischio la vita dei pesci. Anche alcune alghe tossiche possono proliferare in condizioni non ottimali, rilasciando sostanze nocive nell’acqua.

È importante sottolineare che la prevenzione è la chiave per evitare danni irreparabili. Prima di introdurre una nuova pianta nel giardino o nelle vicinanze del laghetto, è fondamentale documentarsi accuratamente sulla sua tossicità. Una pianta apparentemente innocua per gli esseri umani o per altri animali domestici potrebbe rappresentare un serio rischio per i pesci koi. Consultare esperti di giardinaggio e acquacoltura, così come utilizzare risorse online affidabili, può aiutare a prendere decisioni informate.

L’integrazione delle piante con il laghetto dovrebbe quindi avvenire in modo ponderato, tenendo conto non solo dell’estetica ma anche della sicurezza dei pesci. Le koi sono creature resistenti e possono vivere per molti anni in un ambiente sano, ma sono anche vulnerabili a cambiamenti improvvisi e all’introduzione di sostanze tossiche. Una foglia che cade nel laghetto potrebbe sembrare un evento insignificante, ma può avere conseguenze disastrose se appartiene a una pianta velenosa.

In sintesi, la bellezza di un giardino e di un laghetto ben curato non dovrebbe mai compromettere la salute e la sicurezza dei pesci koi. Scegliere con attenzione le piante da collocare nelle vicinanze del laghetto è un passo fondamentale per garantire un ambiente sano e sicuro, dove le koi possano vivere e prosperare per molti anni. Desametasone : trattamento di emergenza per le Koi

Essenza
Acalifa (Acalypha hispida)

Acalifa (Acalypha hispida)

È una pianta appartenente alla famiglia delle Euphorbiaceae, sottofamiglia delle Acalyphinae e genere Acalypha. Origina dalle regioni dell'Oceania, ma è naturalizzata in molte parti del nord America.
La tossicità è data dalla presenza di esteri diterpene, causa di irritazioni, infiammazioni e disturbi neuro-vegetativi.

Parti velenose: foglie, gambi

Aconito (Aconitum napellus)

Aconito (Aconitum napellus)

È una pianta erbacea della famiglia delle Ranunculaceae con la sommità del fiore somigliante vagamente ad un elmo antico.
È una delle piante più tossiche della flora italiana diffusa nelle zone montagnose delle Alpi.

Parti velenose: radici, fiore, foglie

Agrifoglio (Ilex aquifolium)

Agrifoglio (Ilex aquifolium)

Detto anche Aquifoglio, Alloro spinoso, Pungitopo maggiore, è una pianta appartenente alla famiglia delle Aquifoliaceae. Il contenuto di ilicina contribuisce a rendere l'agrifoglio tossico per gli esseri umani e gli animali poiché irrita lo stomaco e l'intestino, e altri componenti lo rendono dannoso per il sistema nervoso e per il cuore. L'ingestione di appena venti bacche può essere mortale.

Parti velenose: bacche

Albicocco (Prunus armeniaca)

Albicocco (Prunus armeniaca)

Appartiene alla famiglia delle Rosacee, genere Prunus, specie Prunus armeniaca.
Il seme dell'albicocca viene detto armellina. Le armelline hanno usualmente un retrogusto gradevolmente amarognolo e vengono usate in pasticceria come essenza, come ingrediente negli amaretti, in sciroppi o liquori. Tuttavia il loro consumo viene limitato ad un uso aromatico poiché, come le foglie e i fiori dell'albicocco, contengono un precursore dell'acido cianidrico (amigdalina che per idrolisi produce acido cianidrico) che, ad alte dosi, risulterebbe altamente tossico.

Parti velenose: foglie, fiori

allamanda

Allamanda (Allamanda spp.)

Al genere allamanda appartengono circa una decina di specie di piante rampicanti, sempreverdi. In natura si sviluppano fino a 10-12 metri di lunghezza, mentre gli esemplari coltivati in vaso rimangono entro i 100-150 cm di altezza, e vengono spesso coltivate in panieri appesi.

Parti velenose: tutte

alocasia

Alocasia (Alocasia spp.)

È un genere di piante Monocotiledoni erbacee, perenni, della famiglia Aracee, indigene dell'Asia tropicale e subtropicale e dell'Australia.

Parti velenose: foglie, gambi

aloe 

Aloe (Aloe spp.)

È una pianta succulenta della famiglia delle Aloeacee che predilige i climi caldi e secchi. Il principio attivo tossico è rappresentato dalla barbaloina contenuta nella linfa della pianta.

Parti velenose: foglie

Amaryllis 

Amaryllis (Amaryllis spp.)

L' Amaryllis è un genere di piante della famiglia delle Amaryllidaceae, originarie del Sudafrica. I numerosi ibridi hanno fiori con colori di varia tonalità.
Il principio tossico è sconosciuto ma è contenuto nei bulbi della pianta.

Parti velenose: bulbi

Anemone 

Anemone (Anemone spp.)

L' Anemone è un genere di piante della famiglia delle Ranunculaceae, comprendente un centinaio di specie di cui alcune spontanee dell'Europa mentre altre provenienti dal Sudafrica o dal Sud America.
Gli anemoni sono debolmente velenosi, anche per il bestiame, a causa della presenza di protoanemonina, sostanza irritante per le mucose e per la pelle.

Parti velenose: tutte le parti

Anthurium 

Anturio (Anthurium)

È una pianta appartenente alla famiglia delle Araceae originaria dell'America equatoriale e sub-equatoriale.

Parti velenose: tutte le parti

Arisaema 

Arisaema triphyllum

È una pianta erbacea perenne, nativa del nord America, appartenene alla famiglia delle Araceae.
La pianta contiene acido assalico velenoso, se ingerito.

Parti velenose: tutte le parti

atropa belladonna

Atropa Belladonna (Angiosperme dicotiledoni)

È una pianta a fiore appartenente, come il pomodoro e la patata, all'importante famiglia delle Solanaceae.
Le foglie della belladonna contengono alcaloidi come atropina, scopolamina, L-giusciamina, con un contenuto complessivo minimo dello 0,3%. Nelle radici raggiunge min. 0,5%.
Alte concentrazioni nel sangue possono provocare una seria compromissione di organi ed apparati.

Parti velenose: tutte le parti specialmente le bacche


aucuba 

Aucuba japonica

Questa pianta originaria del giappone e della Cina ed appartiene alla famiglia delle Cornaceae.
La presenza in ogni parte della pianta di terpeni, flavonoidi ed acubina rende la pianta velenosa, causando irritazione locale se ingerita in discreta quantità. 

Parti velenose: tutte le parti

azalea 

Azalea

L'Azalea e il Rododendro sono piante appartenenti al genere Rhododendron della famiglia delle Ericaceae, originarie dell'Eurasia e America.
Le piante del genere Rhododendron spp. contengono sostanze tossiche, come le grayanotossine (andromedotossine), che possono causare vomito, salivazione, diarrea, debolezza e depressione del sistema nervoso centrale. Un'intossicazione grave può causare coma e morte per collasso cardiovascolare. 

Parti velenose: foglie

balsamina 

Balsamina (Momordica balsamina)

Nome comune della pianta annua Momordica balsamina della famiglia Cucurbitacee, è nativa delle regioni dell'Africa, ma divenuta invasiva in Asia e Australia. E' nota anche con i nomi di cetriolo del Giappone e Zucca ornamentale.
I frutti sono bacche ellissoidali-appuntite, di color aranciato, con grossi aculei: a maturità si aprono irregolarmente lasciando scoperta una polpa rosso-sanguigna.
Sebbene le foglie della pianta siano commestibili, i semi presentano tossicità se ne vengono ingeriti in quantità.

Parti velenose: frutti

baneberry 

Baneberry (Actaea)

È una pianta erbosa fiorifera nativa del nord America, appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae.
La pianta contiene tossine cardiogeniche responsabili di un effetto depressivo delle funzioni cardiache. Le bacche sono la parte della pianta con maggiorie tossicità che in casi estremi può arrivare fino all'arresto cardiaco.
In Italia questo genere è rappresentato da una sola specie: Actaea spicata.

Parti velenose: bacche, radici

bocca di leone

 Bocca di leone (Antirrhinum)

È una piccola pianta perenne (annuale o biennale), erbacea a carattere cespuglioso, dai fiori profumati che cresce sui muri e sulle rupi della regione mediterranea, appartenente alla famiglia delle Scrophulariaceae.
Può essere velenosa per piccoli animali, anche se la sua tossicità non è del tutto accertata.

Parti velenose: tutte le parti

bosso 

Bosso comune (Buxus sempervirens)

Il Buxus sempervirens, noto volgarmente col nome di bosso comune, mortella o bossolo, è una pianta della famiglia delle Buxaceae, spontanea in Italia in zone aride, rocciose, prevalentemente calcaree.
E' dotato di debole effetto tossico a carico del sistema gastro-enterico.

Parti velenose: foglie, gambi

bucaneve

Bucaneve (Galanthus)

Galanthus è un genere di piante erbacee bulbose della famiglia delle Amaryllidaceae. Alcune specie sono spontanee dei nostri boschi e prati
L'intera pianta è velenosa, specialmente i bulbi che contengono alcaloidi come la narcissina (licorina), la galantamina e scillitossina.
I disturbi prodotti riguardano il tratto gastro-intestinale, ma se la dose assunta risulta eccessiva si può arrivare alla morte.

Parti velenose: tutte le parti

cactus 

Cactus

Le Cactaceae sono una famiglia di piante succulente (piante xerofite, adattate agli ambienti aridi mediante l'accumulo di acqua all'interno di tessuti succulenti) che sono per lo più utilizzate come piante ornamentali.
Queste piante pare contengano la cactina che è definita come un alcaloide tossico, anche se le prove scientifiche sul dato tossicità non sono ancora ben chiare. 

Parti velenose: tutte le parti

caladio

Caladio (Caladium)

Sono piante erbacee, perenni appartenenti alla famiglia delle Araceae ed originarie per lo più delle foreste tropicali brasiliane.
La tossicità della pianta è data dalla presenza al suo interno di cristalli di ossalato di calcio e di asparagina. Tutte le parti della pianta sono velenose se consumate in forti quantità.
Sintomi dopo l'assunzione riguardano forti bruciori ed edemi orali e del tratto gastro-intestinale. 

Parti velenose: tutte le parti

caprifoglio 

Caprifoglio

E' una pianta che appartiene alla famiglia delle Caprifoliacee. Le sue bacche, molto simili a quelle del ribes, possono determinare vomito, diarrea, convulsioni e risultare, quindi, estremamente pericolose.

Parti velenose: tutte le parti

carolina allspice 

Carolina allspice (Calycanthus floridus)

E' una pianta appartenente alla famiglia delle Calycanthaceae ed originaria del nord America (Carolina del Nord).
Contiene la calycanthin, un alcaloide tossico simile alla stricnina.

Parti velenose: foglie, semi

celastro 

Celastro (Celastrus orbiculatus)

Celastrus è un gruppo di piante appartenenti alla famiglia celastraceae. È nativa di parti dell'Asia, Australia e Canada Stati Uniti nel Nord America.
Le sue bacche contengono clestrina, un alcaloide responsabile di danni neurologici. 

Parti velenose: bacche

cianobatteri

Cianobatteri (Alga verde-azzurra)

Non tutte le specie di Cianobatteri sono tossiche, tuttavia la stessa specie di cianobatteri può essere associata sia a fioriture tossiche che non tossiche.
Le tossine prodotte dai Cianobatteri sono veleni naturali che si accumulano nelle cellule di alcune specie di queste alghe; possono essere suddivise in diverse categorie a seconda degli effetti che provocano: neurotossiche (anatossine) ed epatotossiche (microcistine).
Nel caso delle microcistine, è stato dimostrato che la tossicità di un ceppo dipende dalla presenza di un gene che codifica per la produzione della tossina.
Alcune delle specie più rappresentative di cianobatteri tossici d’acqua dolce sono appartenenti agli ordini delle Chroccales, Oscillatoriales, Nostocales e Stigonematales.

Parti velenose: alcuni tipi sono tossici

ciclamino 

Ciclamino (Cyclamen)

Il Ciclamino è un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Primulaceae (o Myrsinaceae a seconda della classificazione), dall'aspetto di piccole erbacee tuberose e dai delicati fiori rosati.
Contiene ciclamina che provoca forti infiammazioni cutanee e mucose, crampi, paralisi muscolare e respiratoria.
Le saponine triterpeniche presenti nel bulbo provocano emolisi.

Parti velenose: tutte le parti

cicuta 

Cicuta (Conium maculatum)

È una pianta della famiglia delle Apiaceae a ciclo biennale, originaria dell'Europa.
Tutta la pianta è notevolmente velenosa e può portare alla morte.
Ciò è dovuto alla presenza di almeno cinque diversi alcaloidi: la coniina, la conidrina, la pseudoconidrina, la metilconicina e la coniceina.
La coniina, una neurotossina, è l'alcaloide più attivo ed agisce a livello delle sinapsi neuromuscolari provocando paralisi. 

Parti velenose: tutte le parti

cicliegio 

Ciliegio (Prunus avium)

Chiamato anche ciliegio degli uccelli o ciliegio selvatico è un albero appartenente alla famiglia delle Rosacee, originario dell'Europa e del Medio Oriente.
Contiene glucosidi cianogenetici (amigdalina) che per idrolisi liberano acido cianidrico.
Sono velenosi in particolar modo i semi contenuti nel nocciolo responsabili di crisi convulsive, paralisi muscolare e coma. 

Parti velenose: corteccia, ramoscelli, foglie e semi

croco 

Croco autunnale (Colchicum autumnale)

È un genere di piante spermatofite monocotiledoni appartenenti alla famiglia delle Iridaceae.
Contiene la colchicina sostanza dagli effetti simili a quelli dell'arsenico.
La sua ingestione di può causare irritazione orale, vomito emorragico, diarrea, shock, danni agli organi interni e soppressione del midollo osseo.

Parti velenose: bulbi e fiore

croton 

Croton (Codiaeum)

È una pianta arbustiva, nota come Croton, appartenente alla famiglia delle Euphorbiaceae, ed originaria della Malaysia e delle isole del Pacifico.
Risulta tossica se ingerita in grande quantità per la presenza di saponine tossiche contenute nei semi. 

Parti velenose: semi

dicentra 

Dicentra (Dicentra spp.)

Dicentra è il nome di un genere delle Fumariaceae originario dell'America settentrionale, Cina e Giappone.
Comprende circa 20 specie di piante erbacee, perenni e rustiche.
La tossicità è prodotta da alcaloidi tossici tra cui le protoberberine che provocano tremori, incoordinazione, convulsioni.

Parti velenose: radici e foglie

dieffenbachia 

Dieffenbachia (Dieffenbachia spp.)
La Dieffenbachia è un genere di pianta erbacea perenne sempreverde, originaria dei paesi tropicali dell'America centrale e dell'Asia.
E' una pianta tossica in quanto dalle sue sezioni può fuoriuscire una linfa velenosa, con una notevole attività irritativa e caustica per contatto con la bocca e gli occhi e le mucose in genere.
Se vengono ingerite parti di foglia o fusti l'edema e l'infiammazione dal cavo orale si estenderà all'esofago e allo stomaco.
L'azione tossica è data dalla presenza di rafidi di ossalato di calcio ed una proteina ancora sconosciuta. 

Parti velenose: tutte le parti

digitale

Digitale (Digitalis purpurea)

E' una pianta erbacea della famiglia delle Scrophulariaceae. Le foglie di questa pianta contengono alcuni glicosidi farmacologicamente attivi (digitossina e digossina) che hanno potenti effetti sul cuore: aumentano la forza di contrazione del muscolo cardiaco ed hanno proprietà antiaritmiche.
Sono principalmente indicati nella terapia dell'insufficienza cardiaca; tuttavia le stesse sostanze, se assunte in dosi eccessive, possono causare seri problemi, quali aritmie e blocchi cardiaci, talora letali.
La pianta posta in acqua libera le sostanze tossiche rischiando di contaminare il laghetto.

Parti velenose: tutte le parti

edera velenosa 

Edera velenosa (Toxicodendron radicans)

L'Edera velenosa, detta anche edera del Canada o sommacco velenoso, è una pianta della famiglia delle Anacardiaceae. Determina dermatite allergica da contatto, con effetti spesso di una certa gravità.
Nelle sue foglie si trova il ramnosio, un monosaccaride aldeico levogiro, noto anche come isodulcite o monomelitosio. 

Parti velenose: tutte le parti


filadelfo 

Filadelfo (Philadelphus)

È un genere di piante della famiglia delle Hydrangeaceae. I fiori e i frutti contengono saponine tossiche (sapotossine). 

Parti velenose: fiori e frutti


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Filodendro (Philodendron)

Il Filodendro (Philodendron), è un genere delle Araceae originario delle zone tropicali del globo. Può causare manifestazioni di stomatite-glossite per gli animali.
Contiene rafidi di ossalato di calcio e una proteina non ancora identificata. Sono tossiche le foglie in modo particolare.

Parti velenose: tutte le parti

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Fiore cardinale (Lobelia cardinalis)

Alcuni botanici collocano il genere e le sue derivazioni nella famiglia delle Loasaceae, altri la considerano come una sottofamiglia delle Lobelioideae della famiglia delle Campanulaceae.
Tutte le parti della pianta contengono sostanze tossiche come la lobelina e altri alcaloidi tossici responsabili di danni neurologici.

Parti velenose: tutte le parti

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Frangula (Rhamnus frangula)

È una pianta arborea, appartenente alla famiglia delle Ramnacee, originaria dell'Europa e dell'Asia. La tossicità si esplica in casi sporadici con disturbi spastici gastroenterici e spasmi muscolari.
Può alterare l'assorbimento di nutrienti a livello gastrointestinale.

Parti velenose: frutti, corteccia

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Gelsomino (Jasminum)

Jasminum è un genere di piante (che include varie specie del gelsomino) appartenente alla famiglia delle Oleaceae. In forma concentrata, il Gelsomino è tossico e produce una paralisi muscolare vigile. L’effetto tossico è dovuto all’alcaloide gelseminina, il cui effetto paralizzante agisce sulle placche motrici del sistema nervoso centrale. 

Parti velenose: bacche

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Gelsomino giallo (Gelsemium sempervirens)

Gelsemium sempervirens, noto anche con il nome comune di gelsomino giallo o gelsomino della Carolina, è in realtà un falso gelsomino poichè non appartiene al genere Jasminum.
Si tratta infatti di un arbusto sempreverde originario dell’America meridionale appartenente al genere Gelsemium della famiglia delle Loganiaceae, che produce, in piena estate, vistosi fiori tubulari, intensamente profumati, di colore giallo oro riuniti in grappoli.
Ogni parte della pianta contiene gelsemicina e altri alcaloidi tossici, come la stricnina, responsabili di danni al sistema neuro-vegetativo.

Parti velenose: tutte le parti

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Giacinto (Hyacinthus)

Appartiene al genere delle Hyacinthaceae (già incluso nelle Liliaceae), originario del mediterraneo orientale Asia minore e regioni tropicali africane. La parte tossica del giacinto è racchiusa nel bulbo e l’intossicazione può avvenire sia per contatto sia per ingestione.
I bulbi contengono rafidi di ossalato di calcio, tossici per la pelle ed il tratto gastrintestinale.

Parti velenose: bulbi

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Giglio (Lilium tigrinum)

I Lilium, volgarmente noti col nome di Gigli, vengono coltivati per lo più come piante ornamentali, nei giardini per l'eleganza e il profumo dei fiori portati da fusti eretti, in vaso per i terrazzi, e industrialmente per la produzione del fiore reciso.
L'ingestione delle sue parti, compreso il polline, provoca (specialmente nel gatto) insufficienza renale.

Parti velenose: tutte le parti

giglio del nilo

Giglio del Nilo (Zantedeschia)

E' un genere di piante appartenente alla famiglia delle Araceae, originarie dell'Africa. I principi attivi tossici sono rappresentati dall'ossalato di calcio, dai rafidi, e da una proteina non identificata, capaci di provocare irritazioni delle mucose.

Parti velenose: foglie 


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Gloriosa superba

Il genere Gloriosa della famiglia delle Colchicaceae (ex Liliaceae), comprende alcune specie di piant
e che devono il nome alla bellezza dei loro fiori tanto che sono chiamati anche gigli (gigli rampicanti, gigli di fuoco, gigli gloriosi). Si tratta di piante originarie del sud Africa e del sud dell'Asia.

Parti velenose: tutte le parti

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Hemerocallis (Hemerocallis spp.)

Hemerocallis è un genere di piante della famiglia delle Hemerocallidaceae, note comunemente come Emerocallidi. I loro fiori vengono chiamati "Belle di giorno". Sono originari del Giappone, della Cina, dell'Asia Nord-Orientale e dell'Europa. 

Parti velenose:  tutte le parti

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Ippocastano (Aesculus hippocastanum)

È un albero appartenente alla famiglia delle Ippocastanacee, molto usato come pianta ornamentale nei viali o come pianta isolata. Germogli e noci sono tossiche quindi non commestibili. E' considerato relativamente pericoloso, soprattutto ingerito in quantità e per lunghi periodi di tempo. 

Parti velenose: germogli, noci

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Iris / Giaggiolo

Il genere Iris raccoglie circa duecento specie di piante della famiglia delle Iridacee. Il rizoma fresco contiene irisina, un polisaccaride. È pianta velenosa: la linfa della pianta, dal gusto piccante, provoca vomito e diarrea accompagnata da coliche. Il rizoma contiene una quantità considerevole di tannino che si combina in modo aspecifico con le proteine alimentari, formando complessi resistenti alle proteasi gastrointestinali. I tannini inoltre, inibiscono gli enzimi digestivi, poiché anch’essi sono delle proteine.

 Parti velenose: foglie, radici, rizomi

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Lantana

Genere di 150 specie di arbusti sempreverdi appartenenti alla famiglia delle Verbeneceae. Le bacche della pianta sono velenose se ingerite, le foglie possono provocare irritazione da contatto. 

Parti velenose: tutte le parti

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Lathyrus maritimus

È un legume nativo di aree costiere temperate dell' Asia, Europa, nord e sud America. È una pianta erbacea perenne che contiene acido β-oxalyl-L-α,β-diaminopropionico, che provoca una sindrome neurotossica caratterizzata da convulsioni e paralisi dopo lunghi periodi di assunzione, definita latirismo.

Parti velenose: gambi


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Lauroceraso (Prunus Lauroceraso)

È un arbusto sempreverde del genere Prunus originario dell'Asia minore e del'Europa orientale; importato in Italia durante il secolo XVI; trova come pianta ornamentale e da barriera (siepe) grazie al suo fitto fogliame. L'origine del nome sta ad indicare la somiglianza con l'alloro. La tossicità dipende dalla presenza nelle foglie e nei semi di prunanoside che sotto effetto di reazioni chimiche rilascia acido cianidrico causa di disturbi respiratori e, se assunto in grande quantità, morte.

Parti velenose:foglie, semi


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Ligustro (Ligustrum)

Ligustrum è un genere di piante arbustive della famiglia delle Oleacee. Le sue bacche contengono ligustrina e siringina che possono causare se ingerite problemi gastro-intestinali e sintomi neurologici fino alla morte.

Parti velenose: bacche


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Locoweed

Locoweed è il nome comune che in America si dà a piante contenenti la swainsonina, una fitotossina la cui ingestione, per mezzo di assunzione di discreta quantità della pianta, causa locoismo. Il locoweed è molto appetibile per gli animali che finiscono per ingerirne grosse quantità. Il locoismo, che deriva dall'ingestione della pianta, è una forma di tossicodipendenza animale nei confronti di alcune specie di piante leguminose selvatiche, chiamate locoweed. Le specie animali colpite sono bovini, equini, ovini e suini. Gli animali affetti da locoismo spesso muoiono, non per la tossicità delle piante, ma a causa del digiuno causato dalla ricerca spasmodica delle locoweed.

Parti velenose: tutte le parti


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Lupino (Lupinus spp.)

Sono piante annuali biannuali o perenni appartenenti alla famiglia delle Fabaceae. Contiene lupinina e altri alcaloidi come la quinolizidina causa di tossicità neuro-muscolare.

Parti velenose:tutte le parti


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Melo (Malus domestica)

È una pianta da frutto appartenente alla famiglia delle Rosaceae. È una delle più diffuse piante da frutto coltivate. I suoi semi, tuttavia, sono ricchi di amigdalina (o vitamina B17), un composto glicosidico cianogenetico estremamente tossico quando sottoposto ad idrolisi enzimatica: infatti, in seguito ad una reazione chimica idrolitica, l'amigdalina libera acido cianidrico, la cui ingestione può provocare intossicazione ed avvelenamento di varia entità, in base alla mole ingerita, fino anche alla morte.

Parti velenose: semi


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Melaleuca/Callistemon spp.

Melaleuca è il nome di un genere di piante della famiglia delle Myrtacee, diffuse soprattutto in Australia, Malesia, Indonesia, Nuova Caledonia e Nuova Guinea. Dal punto di vista botanico, il genere Melaleuca è strettamente correlata al Callistemon, pianta ornamentale diffusa anche in Italia, specialmente nelle regioni costiere. I fiori ed i semi sono blandamente tossici ma se ingeriti in grando quantità possono risultare pericolosi. Evidenze non scientifiche sottolineano come gli olii prodotti dalla Malaleuca siano arruvi contro le verruche ed il papillomavirus.

Parti velenose: fiori


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Melanzana (Solanum melongena)

È una pianta appartenente alla famiglia delle Solanaceae, coltivata per il frutto commestibile. La melanzana cruda ha un gusto sgradevole ed è anche tossica perché contiene solanina. Pertanto la melanzana viene consumata solamente cotta. Tutte la altre parti della piante contengono il principio tossico .

Parti velenose: tutto tranne che il frutto se cotto


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Mimosa (Acacia dealbata)

È una pianta che appartiene alla famiglia delle Mimosaceae, e originaria dell'isola di Tasmania in Australia. Tutte le parti della pianta sono tossiche se ingerite. Gli animali che la consumano ripostano incoordinazione motoria, ed eruzioni della pelle. Non si conoscono i principi attivi tossici della pianta.

Parti velenose: tutte le parti


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Mughetto (Convallaria majalis)

Piccola pianta perenne rizomatosa, originaria dell'Europa e dell'Asia, appartenente alla famiglia delle Convallariaceae. Trentotto glicosidi cariogeni sono stati trovati nelle varie parti della pianta, tutti reponsabili di tossicità se vengono ingerite parti della pianta in discreta quantità, e causa di irritazioni se si manipolano le foglie.

Parti velenose: tutte le parti


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Narciso selvatico (Narcissus pseudonarcissus)

Narcissus è un genere che fa parte della famiglia delle Amaryllidaceae ed è originario dell'Europa. Il bulbo del Narciso contiene un alcaloide velenoso, la narcisina, che provoca, se ingerito, disturbi neuronali e infiammazioni gastriche.

Parti velenose: bulbi


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Noce nero americano (Juglans nigra)

È una specie di pianta appartenente alla famiglia delle Juglandaceae, che è nativa del nord America. Le radici, gusci della noce e le foglie secernono una sostanza nel terreno chiamato juglone che è un inibitore delle vie respiratorie per alcune piante. Un certo numero di piante è anche avvelenato dallo juglone, esse non dovrebbero quindi essere piantate in prossimità di un Noce nero. I cavalli e i bovini sono suscettibili alla laminite che è una malattia che causa irritazione a livello degli zoccoli con conseguente zoppia. Ma la tossicità si estende a disturbi della respirazione e gastro-intestinali.

Parti velenose: radici, gusci, foglie


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Oleandro (Nerium oleander)

È un arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Apocynaceae. È forse originario dell'Asia ma è naturalizzato e spontaneo nelle regioni mediterranee e diffusamente coltivato a scopo ornamentale. L'oleandro è una delle piante più tossiche che si conoscano. Tutta la pianta (foglie, corteccia, semi) è tossica per qualsiasi specie animale. Se ingerita porta a:
1) tachicardia con aumento della frequenza respiratoria,
2) disturbi gastrici, tra cui vomito, nausea e bruciore
3) disturbi sul sistema nervoso centrale, tra cui assopimento
L'effetto tossico è mediato da neurotossine come la oleandrina e la neriina che sono glicosidi cardiogenici. La corteccia della pianta contiene invece rosagenina che è nota per i suoi effetti tossici simili a quelli della stricnina.

Parti velenose: tutte le parti


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Orecchie di elefante (Colocasia)

Colocasia è il nome di un genere di piante appartenente alla famiglia delle Araceae, originarie dell'India orientale e del Bangladesh, da dove si sarebbero diffuse verso l'Asia orientale e le isole del Pacifico. L'ingestione delle sue foglie può provocare avvelenamento da acido cianidrico e irritazioni del cavo orale per la presenza di rafidi di ossalato di calcio.

Parti velenose: tutte le parti


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Ortensia (Hydrangea)



Hydrangea è un genere di piante della famiglia delle Hydrangeaceae, originarie della Cina e del Giappone, comunemente note come Ortensie. Fiori e foglie contengono glicosidi cianogenici.

Parti velenose: fiori, foglie


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Palma di Betel (Areca catechu)

È una palma originaria dell'India e della Malesia, ma coltivata anche al di fuori del suo bacino di origine. Il consumo della noce di Betel, che produce un blando effetto psicoattivo e colinergico, deve essere scoraggiato in quanto lo si associa a leucoplachia, fibrosi submucosa e carcinoma, a cellule squamose, della bocca. Studi sperimentali hanno dimostrato che l'estratto dei gambi della palma diminuisce il contenuto in estrogeni e androgeni in animali da esperimento dopo lunghe somministrazioni.

Parti velenose: tutte le parti


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Patata (Solanum tuberosum)

È una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Solanaceae (Dicotiledoni), originaria del Perù, della Bolivia, del Messico e del Cile. La patata, contiene un alcaloide velenoso nelle parti verdi, compresi i tuberi quando rinverdiscono. La solanina, contenuta appunto nelle piante del genere Solanum, causa intossicazioni con dolori addominali, diarrea, e nei casi gravi, la morte.

Parti velenose: germogli e parti verdi


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Pesco (Prunus persica)

Il pesco è una specie del genere Prunus che produce un frutto commestibile chiamato pesca. Le sue foglie specie se danneggiate, contengono acido cianidrico.

Parti velenose: foglie, semi


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Pianta corallo (Jatropha multifida)

Arbusto o piccolo albero succulento originario dell’America centrale, appartenente alla famiglia delle Euphorbiaceae. Come molte altre piante della stessa famiglia anche questa presenta una tossicità data dalla presenza di lectine, saponine, forbolo ed inibitori della tripsina. I semi sono inoltre sorgente di una sostanza altamente tossica la Toxalbumina responsabile di una inibizione della sintesi delle proteine con conseguente effetto citotossico ad organi ad apparati.

Parti velenose: semi


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Pino (Pinus)

I pini sono piante del genere Pinus della famiglia delle Pinaceae. La resina di pino contiene in misura maggiore terpeni, alcooli superiori, acidi resinici, lignoli e micotossine che possono causare problemi gastro-intestinali o morte se ingerite in gran quantità. Un distillato di questa resina produce la trementina che viene usata come solvente nell'industria delle vernici e delle pitture.

Parti velenose: resina


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Podofillo (Podophyllum peltatum)

È una pianta erbacea perenne della famiglia delle Berberidaceae. È nativa delle regioni orientali dell'America settentrionale. Tutte le parti della pianta, eccetto il frutto sono velenose. Il frutto anche se non velenoso può causare indigestione. In medicina viene usata per estrarre il principio attivo podofillotossina ed altri derivati semisintetici come etoposide, teniposide. Queste sostanze sono usate come citostatici per la cura di tumori o malattie croniche.

Parti velenose: tutte le parti


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Prunus virginiana

È una pianta appartenente alla famiglia delle Rosaceae, nativa del nord America. La sua tossicità è dovuta alla presenza di acido cianidrico.

Parti velenose: tutte le parti specialmente il frutto


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Quercia (Quercus)

Quercus è un genere delle Fagacee. Comprende gli alberi comunemente chiamati querce. La tossicità della quercia si espleta attraverso una sostanza contenuta nelle foglie e nelle chiande, l'acido tannico, che è causa di danni renali e gastro-intestinali.

Parti velenose: foglie, ghiande


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Rabarbaro (Rheum)

È un gruppo di piante erbacee perenni, rizomatose che appartiene al genere Rheum della famiglia delle Polygonaceae, originarie dell'Europa e dell'Asia. L'uso del Rabarbaro deve essere moderato sia nel tempo sia nelle dosi a causa degli effetti collaterali. In generale, aumentando l'assunzione, si manifestano le proprietà lassative e interferenze con alcune funzioni fisiologiche relative all'apparato digerente, al sistema circolatorio, al sistema escretore. È sconsigliato l'uso alimentare delle foglie a causa dell'elevato contenuto in acido ossalico.

Parti velenose: foglie


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Ranuncolo (Ranunculus)



È un genere di piante erbacee spermatofite dicotiledoni della famiglia delle Ranunculaceae, originarie delle zone temperate e fredde dell'Asia. Tutte le specie di ranuncoli sono tossiche quando la pianta è fresca, ma il principio attivo diminuisce la sua tossicità quando la pianta viene seccata.

Parti velenose: foglie, bulbi


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Ricino (Ricinus communis)

Il ricino, unica specie del genere Ricinus, è una pianta appartenente alla famiglia delle Euphorbiaceae. È originario dell'Africa tropicale, si è sparsa un po' ovunque nel mondo, dove il clima lo permette. Contiene l'acido ricinoleico che altera la mucosa intestinale e provoca grosse perdite di acqua ed elettroliti (sali minerali) per cui svolge un’azione purgativa intensa ed irritante. La ricina, presente nella pianta e nei semi, è una tossina pericolosa che può provocare gravi intossicazioni.

Parti velenose: tutte le parti


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Robinia pseudoacacia

È una pianta della famiglia delle Fabaceae, originaria dell'America del Nord. Alcune forme animali sono immuni dalla tossicità della pianta, ma sono riportate malattie renali sull'uomo correlate al consumo di alcune parti della pianta. La tossicità è data dalla presenza di glicosidi e fitotossine.

Parti velenose: corteccia, germogli, foglie


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Rododendro (Rhododendron)

L'azalea e il rododendro sono piante appartenenti al genere Rhododendron della famiglia delle Ericaceae, originarie dell'Eurasia e America. Le piante del genere Rhododendron spp. contengono sostanze tossiche che possono causare vomito, salivazione, diarrea, debolezza e depressione del sistema nervoso centrale. Un'intossicazione grave può causare coma e morte per collasso cardiovascolare.

Parti velenose: foglie


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Senape (Sinapsis spp. o Brassica spp.)

Pianta erbacea originaria dell’Asia, appartiene alla famiglia delle crucifere. Se ingerita o inalata in polvere la senape è tossica, con infiammazione del tubo gastroenterico, con gravi lesioni uropoietico con albuminuria, ematuria, irritazione vescicale, da crampi ed eccitazione generale fino alla paralisi dei centri nervosi.

Parti velenose: radici, semi


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Senna obtusifolia

È una pianta che appartiene alla famiglia delle Fabaceae. Il suo fagiolo presnta tossicità quando non è cotto.

Parti velenose: fagiolo poco cotto


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Speronella (Delphinium)

Delphinium è un genere di piante fiorifere perenni apparetenenti alla famiglia delle Ranunculaceae, diffuse in tutto l'emisfero nord e sulle montagne alte dell'Africa. Tutte le parti della pianta contengono l'alcaloide delfinina la cui tossicità può portare a morte se ingerite in quantità.

Parti velenose: tutte le parti


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Spino cervino (Rhamnus catharticus)

È una pianta arbustiva perenne appartenente alla famiglia delle Rhamnacee, molto diffusa nell’Italia del nord e del centro.

Parti velenose: frutti, corteccia


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Stella di Natale (Euphorbia pulcherrima)



L'Euphorbia pulcherrima nota come Poinsettia o Stella di Natale è una pianta ornamentale originaria del Messico. Appartiene alla famiglia delle Euphorbiaceae, ordine Euforbiali (Euphorbiales), classe Dicotiledoni, divisione Angiosperme; all'interno del suo tronco e dei suoi rami vi è una sostanza lattiginosa (il lattice), costituita da un complesso terpenico, leggermente irritante per la pelle ma altamente tossica per piccoli animali.

Parti velenose: foglie, fiori


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Stramonio (Datura stramonium)
È un genere di piante della famiglia delle Solanaceae, originarie dell'Asia, diffusa come infestante in Europa. Nota volgarmente come Mela delle spine o Noce velenosa per lo strano frutto ricoperto di aculei, con semi ricchi di atropina, tutta la pianta è estremamente velenosa per il contenuto in alcaloidi (iosciamina, atropina, scopolamina).

Parti velenose: fiori, foglie


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Tulipano (Tulipa)

Tulipa è il nome di un genere delle Liliaceae originario della Turchia e suo simbolo nazionale floreale. Il principio tossico è sconosciuto, ma provoca problemi gastro-enterici.

Parti velenose: bulbi


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Uccello del paradiso (Strelitzia)

La Strelitzia è un genere di piante erbacee appartenente alla famiglia delle Strelitziaceae, originario dell'Africa australe. I semi ed i bacelli se ingeriti sono causa di importanti disordini gastro-intestinali per la presenza di tannini tossici.

Parti velenose: semi, bacelli


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Vischio (Phoradendron spp.)

Il Phoradendron è un genere di vischio nativo delle zone debolmente temperate e regioni tropicali dell'America. Tradizionalmente il genere è collocato nella famiglia delle Viscaceae, ma recenti ricerche genetiche fanno propoendere per una appartenenza alla famiglia delle Santalaceae. La tossicità è prodotta da una proteina, la foratossina, che è causa di ipotensione, rallentamento ed indebolimento della contrazione cardiaca e vasocostrizione in studi in vitro. Nell'uomo e nell'animale non sono ancora stati fatti studi in merito alla tossicità da assunzione orale della tossina.

Parti velenose: bacche


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Zigadenus venenosus

È una pianta fiorifera del genere Zigadenus appartenente alla famiglia delle Melanthiaceae. E una pianta velenosa per la presenza in ogni sua parte dell'alcaloide zigadenina, che alcuni riferiscono essere più velenosa della stricnina. L'ingestione di un solo bulbo può risultare fatale.

Parti velenose: tutte le parti


3 comments:

la vite americana non è nell’elenco ma da 2 anni i pesci del mio laghetto muoiono quando inizia a perdere le foglie che ci cadono dentro e proprio oggi un centinaio di avannotti erano morti e galleggiavano sul pelo dell’acqua, anche quelli di 20 cm. non stanno troppo bene, può essere a causa della pianta che ricopre il muretto?che sostanze dannose può contenere?

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Potrebbe essere. Il frutto della vite americana, Ampelopsis veitchii, è tossico e se ingerito può causare problemi digestivi di varia natura ma è altrettanto vero che i germogli della stessa pianta non presentano alcuna tossicità e sono ampiamente impiegati in gemmoterapia. Non saprei dirti nulla di preciso sulle foglie in quanto non trovo letteratura su di esse.

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