Acquaponica è un sistema bio-integratorio di “coltura idroponica / sistema permaculturale” e acquacoltura (l’allevamento di pesci a scopi commerciali) utile alla fitodepurazione.
Essa rappresenta perciò quella branca della filtrazione per laghetti che fa uso di piante acquatiche come elementi depuranti in quanto assorbono ammoniaca nitrati e fosfati (oltre a svariati minerali) che vengono utilizzati per la sopravvivenza e crescita della pianta, liberando quindi da sostanze tossiche l’acqua.
Ogni possessore di laghetto ornamentale non può prescindere da una adeguata filtrazione dell’acqua per renderla abitabile ai pesci dopo che questi l’hanno contaminata con i loro scarti del metabolismo che terminano nella produzione di ammoniaca e fosfati, principalmente. Fanno eccezione a questa regola i grandi e poco affollati bacini idrici che si autofiltrano grazie alla flora batterica che vi si insedia naturalmente, colonizzando ogni superficie bagnata dall’acqua. In questi bacini tuttavia poi risulta difficile ed oneroso ottenere una trasparenza dell’acqua sufficiente a poter poi osservare i pesci che vi nuotano.
Funzionamento Acquaponica
I pesci di un laghetto cibandosi con alimenti offerti dal laghetto stesso oppure attraverso una alimentazione esterna, liberano nel laghetto ammoniaca e fosfati prodotti finali delle loro deiezioni.
Una pompa conduce l’acqua contaminata in grossi contenitori riempiti con argilla leggera (tipo Leca) nei quali sono deposti germogli di ortaggi. Può essere utilizzato qualsiasi ortaggio (insalata, melanzane, sedano, pomodoro, zucchine, peperoni , finocchio, ravanelli, fragole, ecc.).
La relazione biologica che si realizza tra pianta e batteri colonizzanti il media argilloso facilitano l’assorbimento di sostanze nutritive nelle piante (ma tossiche per i pesci). Al termine del passaggio, l’acqua viene rilasciata depurata per fare ritorno al laghetto.
Fin qui nulla di apparentemente diverso da un laghetto con filtro fitodepurante. La singolarità qui consiste nella rapida crescita dell’ortaggio che può quindi essere usato a scopo alimentare poiché prodotto in modo assolutamente biologico.
Avendo cura di bilanciare il volume d’acqua del laghetto con i pesci ospitati ed il volume di piante per la depurazione ottimale si ottiene un sistema con un impatto minimo sul sistema ambiente. Infatti l’acquaponica si differenzia dalla coltura tradizionale a terra non solo per l’assenza di sostanze concimanti di tipo chimico, ma anche per il limitato consumo di acqua che invece si rende necessaria per mantenere la terra umida come la pianta (o ortaggio) richiede.
L’acqua distribuita nel terreno infatti lo permea e rimane sono in minime quantità rispetto a quella fornita per umidificare il terreno. L’acquaponica invece utilizza un ricircolo della stessa acqua ed il vero consumo consiste solamente nella quota evaporata o quella assimilata dalla pianta per la crescita, che corrisponde al massimo ad un 10% di quella necessaria per irrigare il terreno.
Esempio di coltura acquaponica: insalata
La presenza dei pesci differenzia l’acquaponica anche dalla coltura idroponica nella quale l’acqua, pur essendo riutilizzata con lo stesso sistema di ricircolo, necessita di essere addizionata con fertilizzanti per la corretta nutrizione e quindi crescita della pianta.
In una coltura di acquaponica inoltre l’energia utilizzata dalla pompa elettrica per muovere l’acqua può essere alimentata da alcuni pannelli solari rendendo in questo modo l’impatto ambientale uguale a zero.
Con l’acquaponica quindi si delinea il quadro di un sistema praticamente autonomo, biologico e a basso impatto ambientale.
Nella foto a sinistra vediamo lo sviluppo radicale ottenuto con l’acquaponica.
Nella concezione originale del progetto acquaponico il laghetto ospita pesci destinati al consumo alimentare, ma nulla vieta che il destino di questi pesci venga dirottato invece verso un uso ornamentale come i carassi e le koi. In questa visione ovviamente il baricentro del sistema cambia, spostandosi sui pesci. Gli ortaggi verrebbero quindi ad assumere una importanza ornamentale (a volte dimentichiamo la bellezza di piante o vegetali commestibili appartenenti alle nostre latitudini a vantaggio di quelli provenienti da zone tropicali) con la comoda conseguenza di avere verdura fresca a crescita rapida disponibile per il consumo alimentare e a costo zero.
Esempio di impianto acquaponico domestico
Gli esordi dell’acquaponica risalgono agli anni 80. Nel 2006 viene documentata la realizzazione di un impianto, costruito da Travis W. Hughey, un cittadino americano che vive in Kenya il quale ha realizzato con materiali di recupero un impianto di coltura acquaponica perfettamente efficiente e funzionante. Nel suo impianto non è previsto nessun materiale elettrico in quanto l’acqua viene riversata dalla vasca di decantazione a cicli regolari con un sistema meccanico. I pesci utilizzati in quel caso sono i Tilapia dei ciclidi africani infestanti utilizzati a scopo alimentare.
Da allora molte solo le pubblicazioni sull’argomento anche parte di Università, siti tematici e forum.
Anche in Italia sono molti coloro che si accingono alla sperimentazione, su scala sia commerciale che ad uso privato, di questo sistema di coltura.
Vantaggi dell’ acquaponica
– La conservazione di acqua attraverso un costante ricircolo.
– Fertilizzazione organica delle piante con le deiezioni naturali dei pesci.
– Piccole efficienti installazioni commerciali possono essere realizzate vicine ai luoghi di commercio per ridurre I costi dei trasporti.
– Bassa manutenzione.
Svantaggi dell’ acquaponica
– Spesa iniziale per il materiale necessario alla realizzazione (ovviabile se non si utilizzano materiali di recupero).
– Necessità di adeguare il carico tossico (dimensione e carico biologico prodotto dai pesci) alla capacità di smaltimento del sistema, pena la perdita dei pesci per intossicazione da ammoniaca.
– Il numero infinito di configurazioni da dare al sistema per ottimizzarne gli effetti (manca ancora una standardizzazione di un protocollo).
Il risultato di questa simbiosi Pesci, batteri ed ortaggi produce una crescita di questi ultimi che almeno 2 volte più rapida rispetto a quella nel terreno e contemporaneamente elimina la necessità di una integrazione esterna (chimica) di sostanze nutrienti che qui invece vengono fornite dalle deiescenze dei pesci.
Letture consigliate:
Backyardaquaponics.com – Centro Studi_Acquaponica
Video
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