L’importanza dei carboidrati nella dieta delle Koi: un dibattito sempre aperto
La questione dell’inclusione dei carboidrati nella dieta delle Koi è un tema che periodicamente infiamma il dibattito tra i Koi keeper. Le opinioni sono spesso polarizzate tra chi sostiene che i carboidrati, come piselli o cereali, possano essere somministrati senza problemi e chi, invece, li ritiene potenzialmente dannosi per la salute di questi pesci. La domanda che sorge spontanea è: le Koi dovrebbero essere alimentate con carboidrati oppure no? E se sì, in quale misura?
La carpa comune (Cyprinus carpio), di cui le Koi sono una varietà, è considerata un pesce onnivoro. Questo significa che, rispetto ai pesci carnivori, ha una maggiore capacità di utilizzare i carboidrati alimentari. Tuttavia, i meccanismi esatti con cui le Koi metabolizzano il glucosio non sono ancora del tutto compresi, e questo rende difficile arrivare a una conclusione definitiva sul tema. Nonostante ciò, sono stati condotti numerosi studi scientifici volti a chiarire l’effettivo impatto dei carboidrati sulla salute delle Koi.
In questo articolo cercheremo di analizzare più a fondo questo dibattito, basandoci su una ricerca scientifica di particolare rilevanza e cercando di fornire una visione più chiara e articolata della questione.
Carboidrati nella dieta delle Koi: pro e contro
Da un lato, ci sono coloro che sostengono che i carboidrati, se somministrati in maniera equilibrata, possono essere un’importante fonte di energia per le Koi. In questo contesto, piselli e cereali sono spesso considerati alimenti naturali e facilmente digeribili. La loro presenza nella dieta delle Koi non solo aiuta a soddisfare il fabbisogno energetico dei pesci, ma può anche favorire una crescita sana e armoniosa.
Dall’altro lato, alcuni ritengono che i carboidrati possano rappresentare una minaccia per la salute delle Koi, soprattutto se consumati in eccesso. Una delle principali preoccupazioni è che i pesci possano non essere in grado di metabolizzare correttamente i carboidrati, accumulando grasso in eccesso e aumentando il rischio di problemi metabolici e disturbi epatici. Questo rischio è ritenuto particolarmente elevato per le diete che contengono elevate quantità di carboidrati raffinati, come il frumento o il mais.
La ricerca scientifica sui carboidrati nella dieta delle Koi
Per comprendere meglio questo dibattito, abbiamo preso in considerazione una ricerca scientifica condotta dal Dipartimento di Fisiologia della Facoltà di Biologia dell’Università di Barcellona, in collaborazione con il Laboratorio di Nutrizione dei Pesci della Stazione di Idrologia INRA in Francia. Lo studio si intitola “Risposta dell’enzima esochinasi e del sistema insulinico ai carboidrati somministrati nella dieta della carpa comune (Cyprinus carpio)”.
Lo scopo di questa ricerca era quello di esaminare come le carpe comuni rispondano a diete con diverse quantità di amido digeribile, che veniva fornito attraverso la somministrazione di farina di piselli o cereali, rispetto a una dieta priva di carboidrati. Lo studio è durato dieci settimane, durante le quali le carpe sono state alimentate con diete che variavano per la percentuale di carboidrati: 30% o 46% di piselli (indicate rispettivamente come LP e HP) o 30% e 46% di frumento (LW e HW). In parallelo, un gruppo di controllo è stato nutrito con una dieta ad alto contenuto proteico ma priva di carboidrati (CF).
Il focus della ricerca era sui seguenti aspetti:
- L’attività dell’enzima esochinasi epatica (coinvolto nella metabolizzazione del glucosio),
- I livelli di insulina circolante nel plasma,
- Il numero di recettori dell’insulina nei muscoli delle Koi.
I risultati dello studio
Dopo dieci settimane di esperimento, i risultati hanno rivelato dati interessanti. La prima scoperta è stata che la concentrazione di glucosio nel plasma e l’attività dell’enzima esochinasi epatica non erano significativamente influenzate dal contenuto di amido digeribile nelle diete. Tuttavia, sei ore dopo l’alimentazione, l’attività dell’esochinasi era significativamente maggiore nei pesci alimentati con diete a base di carboidrati, suggerendo che i carboidrati possono essere metabolizzati più attivamente subito dopo il pasto.
Inoltre, l’attività dell’esochinasi risultava ancora elevata anche 24 ore dopo il pasto, il che indica una prolungata metabolizzazione dei carboidrati da parte delle Koi. Questo è un dato significativo, in quanto conferma che i carboidrati vengono effettivamente utilizzati come fonte di energia e non accumulati come grasso in maniera eccessiva, almeno per quanto riguarda le diete studiate.
Un altro aspetto interessante emerso dalla ricerca riguarda l’aumento della ritenzione di proteine e grassi nei pesci che consumavano amido digeribile. Questo era particolarmente evidente nel gruppo alimentato con il 46% di piselli (HP), che mostrava una maggiore efficienza nella crescita e nello stoccaggio di nutrienti rispetto agli altri gruppi. Questo gruppo presentava anche i più alti livelli di insulina nel plasma, indicando che i carboidrati, e in particolare quelli provenienti dai piselli, stimolano una risposta insulinica benefica per la crescita e il metabolismo.
Implicazioni sul sistema insulinico
Uno degli aspetti più discussi riguarda il numero di recettori per l’insulina, che si è rivelato essere maggiore nei pesci del gruppo CF (senza carboidrati) rispetto ai pesci alimentati con carboidrati. Questo potrebbe suggerire che una dieta priva di carboidrati renda il sistema insulinico delle Koi più sensibile. Tuttavia, nel gruppo HP, alimentato con il 46% di farina di piselli, il numero di recettori insulinici era simile a quello del gruppo CF, indicando che i piselli potrebbero avere un ruolo unico nel mantenere un equilibrio salutare nella risposta insulinica.
Questo dato sottolinea ulteriormente come la carpa comune sembri essere particolarmente efficiente nell’utilizzo dei carboidrati, soprattutto quando provengono da fonti naturali come i piselli. La presenza di carboidrati nella dieta non solo non sembra avere effetti negativi, ma può anche favorire una crescita più sana e un miglior assorbimento dei nutrienti.
Conclusione: carboidrati sì o no?
Il dibattito sui carboidrati nella dieta delle Koi non è ancora risolto e probabilmente continuerà a dividere la comunità dei Koi keeper per molti anni. Tuttavia, basandoci su ricerche scientifiche come quella condotta dall’Università di Barcellona e l’INRA, possiamo affermare che l’inclusione di carboidrati, specialmente da fonti naturali come i piselli, non sembra essere dannosa per le Koi. Anzi, i risultati suggeriscono che questi carboidrati possono essere metabolizzati in modo efficiente e contribuire positivamente alla salute e alla crescita delle carpe.
Naturalmente, è sempre fondamentale prestare attenzione alle quantità e alla qualità dei carboidrati somministrati. Una dieta equilibrata, che comprenda una giusta proporzione di proteine, grassi e carboidrati, rimane la chiave per mantenere le Koi in salute.
In conclusione, non c’è una risposta definitiva alla vexata quaestio dei carboidrati, ma un messaggio sembra chiaro……… i piselli non fanno male, proprio come le nostre nonne ci avevano sempre detto!
Ecco il testo integrale della ricerca : Response of hexokinase enzymes and the insulin system to dietary carbohydrates in the common carp, Cyprinus carpio
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By: Roberto Opizzi
Roberto è il webmaster di LGDK e vive tra il Lago di Garda e Monaco di Baviera.
Sin da piccolo affascinato dal mondo acquatico è oggi affetto dalla sindrome da Koi-te acuta.
Alla passione per le Koi ha unito la sua predisposizione alla ricerca e alla consapevole comprensione dei fenomeni ad esse legati.
Insieme agli amici Lio Fornellino e Fabio Quaglini ha fondato l’ IKC – Italian Koi Club. -
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One comment:
Molto molto interessante. Bravi ragazzi