Il Flexibacter Columnaris o Flavobatterio Colonnare (già Cytophaga Columnaris) è un batterio Gram negativo strettamente aerobio ed alofilico (non vive in condizioni di acqua salata) che vive in acqua calda.
Il Flexibacter presenta delle similarità con il batterio Aeromonas, entrambi batteri opportunisti, ma diversamente da quest’ultimo la malattia colonnare è presente in laghetti con acqua circolante ben ossigenata.
Questo spesso è già sufficiente a differenziarlo dalla malattia prodotta dall’Aeromonas. Il Flexibacter Columnaris si ancora al muco della Koi. Il nome deriva dalla disposizione del batterio in colonne.
Esistono forme croniche ed acute della malattia che si manifesta al di sopra dei 18-20°C di temperatura dell’acqua.
SINTOMI
La malattia causa lesioni attorno alla bocca, branchie e pinne dove forma aree biancastre simili a infezioni fungine (da cui anche il nome di “falsa micosi della bocca”).
Nelle parti più delicate come le branchie forma una necrosi rapidamente mortale per il pesce costringendo dapprima il pesce ad una respirazione affannosa (l’aspetto delle branchie differenzia la malattia colonnaria da un attacco parassitario nel quale le branchie sono invece gonfie ed irritate).
Nella pelle si formano ulcere emorragiche. Le pinne si sfrangiano e si necrotizzano evidenziando i raggi.
L’infezione tramite il circolo sanguigno può raggiungere gli organi interni provocando le stesse manifestazioni ulcerative della pelle.
Altri sintomi: nuoto a dondolio, torpore, inappetenza isolamento, leggera corrosione delle pinne con bordi biancastri.
PATOGENESI
L’infezione da Flavobatterio si genera, come le altre infezioni batteriche da:
– cattive condizioni dell’acqua (rialzi dei valori di ammoniaca, nitriti, nitrati e fosfati, elevata concentrazione di composti organici, oscillazioni del Ph);
– stress (da manipolazioni inadeguate delle Koi, da traslocazione, da sovrappopolazione);
– ferite o abrasioni della pelle;
– parassiti;
– alimentazione inadeguata (eccesso di cibo, carenze vitaminiche).
DIAGNOSI DI FLEXIBACTER COLUMNARIS
Viene effettuata con il prelievo di muco analizzato sucessivamente al microscopio. Il batterio a grande ingrandimento appare di forma bastoncellare (8 x 0,7 micron) e presenta movimenti striscianti od oscillatori sull’estremità libera.
Immagine al microscopio di un ammasso filamentoso di Flexibacter Columnaris a fresco
Immagine al microscopio di un ammasso filamentoso di Flexibacter Columnaris previa colorazione con May Grunwald-Giemsa
Vista al microscopio
TERAPIA
Ripristinare quanto prima i normali valori dell’acqua, eliminando il carico organico del laghetto per quanto possibile. Isolare il pesce in vasca con ossigenatore, filtrazione assente o solo tramite lana di perlon. Abbassare la temperatura a valori sotto i 24°C.
Per la terapia bisogna tenere conto che il batterio provoca lesioni sia esterne che interne e che la sola terapia con farmaci ad azione esterna potrebbe esitare in un esito negativo della cura.
– Acriflavina 5 mg/l per 2-4 giorni
– Cloramfenicolo 40 mg/l per 20-30 ore
– Fenossietolo (10 g/l) mescolato al cibo
– Nifurpirinolo (1-4 mg/l per ora o 0,25 mg/l in bagno continuo)
– Benzalconio cloruro (1-4 mg/l per 1 ora)
– Neomicina 2 grammi ogni 100 litri d’acqua da trattare per tre giorni
– Ossitetraciclina in funzione di 100 mg/l per almeno sette giorni, ogni giorno la soluzione dovrà essere cambiata
– Terramicina, in capsule da 500 mg ad uso veterinario, da sciogliersi in acqua tiepida nel dosaggio di 250 mg/5 l cambiando l’acqua ogni 24 ore con altra allo stesso dosaggio
– Cloramfenicolo (40 mg per litro d’acqua) combinato con Acriflavina (5 ml di soluzione base per litro) per una durata di 12 ore in vasca di quarantena
– Una significativa diminuzione della virulenza del batterio si è registrata in acqua addizionata con cloruro di sodio all’8-9 gr/l (pare che la salinità agisca modificando l’adesività del flavobatterio sulla pelle), tenendo la temperatura dell’acqua al di sotto dei 23°C.
PROFILASSI
La migliore profilassi per questa batteriosi è sicuramente il costante controllo della qualitá dell`acqua. Infatti vi è un rapporto molto stretto tra scadimento della stessa e virulenza del batterio come esplicato in questo studio : Water quality on Flexibacter columnaris
– Quarantena dei nuovi pesci per almeno 2 settimane
– Diminuire l’affollamento della vasca
– Alimentazione bilanciata
– Evitare eccessive manipolazioni o trasporto dei pesci
– Alzare il Kh per garantire maggior stabilità al Ph
– Alzare il Gh con aggiunta di sali di magnesio e di calcio (giocano un importante ruolo sulla adesività del Flexibacter alla pelle)
– Sale 1-2 gr/l in bagno prolungato di 1-2 giorni.
Lettura consigliata: F. Columnaris Disease: a Review